Fondazione, approvato il Bilancio 2020 - Sala Consiglio intitolata a Cesare Betti
È stato approvato oggi il Bilancio d’esercizio 2020 della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Lo ha deliberato il Consiglio Generale uscente, riunitosi come ultimo atto formale prima dell’insediamento del Consiglio di nuova nomina, chiamato ad eleggere il presidente nei prossimi giorni. L’approvazione è avvenuta all’unanimità. Dal punto di vista finanziario, il Bilancio 2020 si è chiuso con un avanzo d’esercizio pari a 10,035 milioni di euro. I proventi totali netti sono stati 14,108 milioni. Il patrimonio netto della Fondazione risulta pari a 369,502 milioni di euro.
In ambito erogativo, il deliberato complessivo del 2020 è stato di 7,158 milioni, con un accantonamento al Fondo Volontariato di 0,268 milioni di euro. L’eccezionalità dell’anno trascorso, legata alla pandemia da Covid, ha reso necessari una serie di interventi ad hoc deliberati dal Consiglio di Amministrazione in forma straordinaria, attingendo in parte al Fondo Stabilizzazione Erogazioni Future. Complessivamente, il totale erogato per interventi specifici legati alla pandemia è stato pari a quasi 1,8 milioni di euro.
Prima della discussione sul Bilancio si è svolta a Palazzo Rota Pisaroni una breve cerimonia per intitolare la Sala Consiglio della Fondazione al suo consigliere d’amministrazione Cesare Betti, mancato nel marzo 2020 a soli 71 anni, a causa della pandemia. Alla presenza dei familiari dello scomparso e del presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri, il presidente della Fondazione Massimo Toscani e i membri del CdA dell’ente hanno inaugurato una targa che ne ricorda la memoria. Betti era entrato nella squadra del presidente Toscani dopo la sua nomina nell’ottobre 2014, ricoprendo anche il ruolo di coordinatore della Commissione Educazione.
«Ci è voluto davvero poco perché dal rapporto professionale si passasse ad instaurare un rapporto di amicizia – ha ricordato il presidente Toscani –. Cesare era affidabile, conosceva benissimo il territorio, ed era molto competente. È stata una grande perdita per noi e per questo ente, abbiamo perso un grande aiuto ed un amico. Ci è rimasto il ricordo e crediamo che questa sala racconterà di lui a chiunque entrerà: è un modo affinché la memoria non si esaurisca. Talvolta qui abbiamo avuto anche discussioni, confrontandoci su scelte da fare partendo da opinioni divergenti, ma quel che conta è che alla fine si è sempre arrivati ad una decisione utile, uniti. Quando se n’è andato il suo posto nel Consiglio di amministrazione non è stato sostituito, ed è stato giusto così».
«Ci ha commosso il vostro gesto, perché non era scontato – ha ringraziato la figlia Chiara Betti, che era accompagnata dalla madre –. Sono orgogliosa di papà e di questa sala, è un grande onore. Manca tantissimo. Rappresentava tante cose: la capacità di lavorare, di entrare in empatia con le persone, e anche la meritocrazia, perché non arrivando da una famiglia agiata ha fatto la gavetta, costruendo il suo percorso con le sue sole forze».
«A nome di Confindustria Piacenza ringrazio il presidente Toscani e tutto il Consiglio, per questo gesto che rende onore alla sua persona e alla sua vita – ha sottolineato Francesco Rolleri -. Cesare Betti non è stato solo direttore di Confindustria, ma anche un manager moderno, interessato alla sostenibilità e all’impatto positivo dell’industria sul territorio, ben prima che di questi temi si parlasse. Era interessato al sociale, e apprezzato per il suo modo di fare diretto e trasparente».