Festival del Pensare Contemporaneo chiuso con 19mila presenze.
Annunciata la Seconda Edizione

 

Si è chiusa con circa diciannovemila presenze, tre milioni di impression sui social, cinquanta relatori e un centinaio di eventi la quattro giorni di Festival del pensare contemporaneo, prima edizione della rassegna multidisciplinare che ha avuto come primo obiettivo quello di mettere in dialogo le generazioni per affrontare le sfide della contemporaneità. Un bilancio che guarda già alla prossima edizione, nel settembre 2024, annunciata ieri.

Una scommessa vinta per l’articolata macchina organizzativa del Festival, fortemente voluto da Comune di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano insieme a tutta Rete Cultura Piacenza, che comprende anche Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Diocesi di Piacenza-Bobbio e Camera di Commercio dell’Emilia.

Ieri la rassegna ha vissuto il gran finale, prima al Teatro Municipale con ospite Roberto Saviano, e a seguire in piazza Cavali con le parole e musica di Niccolò Fabi e Andrea Colamedici, che dell’iniziativa è stato il direttore filosofico, affiancando il curatore Alessandro Fusacchia.

La piazza è stata il cuore pulsante delle giornate di Festival: ha raccolto la curiosità dei piacentini e attirato turisti, visitatori, addetti ai lavori e giornalisti da tutto il territorio nazionale. Ma l’evento ha attraversato in tutto undici luoghi della città, tra i quali Xnl, l’Auditorium della Fondazione e il salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni. Sono intervenuti come relatori filosofi, scienziate, sociologi, esperti di intelligenza naturale e artificiale, storiche, artisti, sportive, economisti e architetti. Una grande occasione di condivisione e approfondimento sul mondo contemporaneo per proporre nuovi spunti di riflessione sul tempo presente e ragionare anche sul futuro che ci attende.

Dall’intelligenza artificiale alla sostenibilità ambientale, dalla scienza alla storia, dalla musica all’arte, il Festival ha approfondito i grandi temi del nostro tempo declinandoli attraverso le parole di personalità autorevoli come il cardinale Matteo Maria Zuppi intervistato da Enrico Mentana, l’attrice e autrice Sabina Guzzanti in dialogo con l’attivista Marco Cappato, il fisico del Cern Lucio Rossi, gli scrittori Nicola Lagioia ed Eraldo Affinati, il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, giornalisti come Stefano Nazzi, Cecilia Sala, Sally Hayden e Marcello Veneziani, Alessandro Bergonzoni accanto al sociologo Luigi Manconi, lo chef Niko Romito, sul palco di piazza Cavalli Niccolò Fabi (in dialogo, nell’evento conclusivo della kermesse, con il direttore filosofico Andrea Colamedici) e Cristina Donà, Erica Mou, i rapper Rancore e Willy Peyote.

«Abbiamo scommesso sull’intelligenza delle persone, sul fatto che ci fosse ancora la voglia di approfondire e confrontarsi - sottolinea il vicepresidente della Fondazione Mario Magnelli, presidente del Comitato organizzatore del Festival -. La straordinaria partecipazione di questi giorni ci ha dato la conferma che questo bisogno era presente e che siamo riusciti a intercettarlo, portando a Piacenza persone interessanti. Ci hanno offerto stimoli, chiavi di lettura, punti di vista anche molto diversi fra loro su temi che ci interrogano ogni giorno. Questa scommessa è stata vinta grazie all’impegno di tante persone e del gruppo di soggetti istituzionali che all’interno della Rete Cultura Piacenza hanno saputo fare squadra».

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Piacenza, 25/09/23

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