“Il periodo del silenzio” Francesca Manfredi
KLIMT'S LADIES 2024 19 luglio 2024 ore 18:30 Via S. Siro, 13 - Piacenza Giardino della Galleria Ricci Oddi

Nata a Reggio Emilia nel 1988 Francesca Manfredi vive a Torino e insegna alla Scuola Holden. I suoi racconti sono apparsi sul “Corriere della Sera” e su “linus”; ha collaborato all’antologia Brave con la lingua (2018). Con la raccolta Un buon posto dove stare (La nave di Teseo, 2017) ha vinto il Premio Campiello Opera Prima ed è stata finalista al Premio Chiara, Premio Settembrini, Premio Berto e Premio Zocca Giovani.
Dall’autrice Premio Campiello Opera prima con Un buon posto dove stare, Il periodo del silenzio è un romanzo dirompente che riavvolge il nastro della nostra vita, dal rumore assordante al silenzio, in un mondo che non smette di parlare. Cristina Martino ha ventotto anni, è laureata in Archeologia e lavora, precaria, nella biblioteca di dipartimento dell’Università di Torino. Ha una vita piuttosto monotona, una famiglia ordinaria, nessun trauma in particolare. Ha avuto qualche relazione di breve durata - una, in particolare, che le è rimasta dentro con una forma di dolenza irrisolta - un flirt con Daniele, conosciuto da poco, e un’amica, Silvia, che sembra il suo opposto; ogni cosa in lei sembra tendere infatti all’evasione dalla norma, al rumore, all’eccesso di vita.
Una sera, presa da un impulso momentaneo, Cristina decide di eliminare i suoi profili social. Un gesto senza motivazione apparente, non insolito, di certo non rivoluzionario: eppure, questa sarà la prima tappa del suo percorso verso il silenzio, perché, gradualmente, Cristina decide di smettere di comunicare. Pur continuando la sua vita quotidiana, si priverà delle parole, della voce, dei gesti, mantenendo una comunicazione dapprima essenziale e, infine, eliminando anche quella. Cristina sempre più sembra scivolare in una forma di rarefazione, di invisibilità fisica, in cui il silenzio tende a diventare la scelta di una sparizione dal mondo. Quando un articolo sulla sua storia diventa virale, una schiera di persone decide di emularla, attribuendo al suo silenzio significati universali e necessari, mentre nessuno sembra più sapere dove Cristina si trovi e se tornerà. Con una scrittura nitida e puntuale, che segue come una pelle l’evoluzione interiore di Cristina e il suo rapporto con il silenzio, Francesca Manfredi scrive un romanzo teso e potente, che riflette sulla solitudine oppressa dal caos, sul vuoto comunicativo dei nostri rapporti, sulla forza che ancora può avere la parola, quando rinasce vergine e vera.