IL CIAMBELLONE - e altre piccole tragedie umane
PRE/VISIONI 2024/2025 09 maggio 2025 ore 20:30 Via Melchiorre Gioia, 20 – Piacenza Teatro Gioia

Liceo “Respighi” | Teatro Gioco Vita
IL CIAMBELLONE
da Achille Campanile
restituzione finale del laboratorio teatrale per il personale scolastico del Liceo “Lorenzo Respighi” di Piacenza
a cura di Nicola Cavallari
con Aldo Acerbi, Gian Paolo Aspetti, Stefania Cannalire, Roberta De Vecchis, Gian Fabrizio Defacqz, Annachiara Gazzola, Francesca Gipponi, Maria Grazia Marcotti, Silvia Mallozzi, Valentina Maserati, Alfreda Moretti, Silvia Mozzi, Roberta Rossi, Emanuela Sindaco, Michela Vignola
progetto e regia Nicola Cavallari
“Lui è un grande scrittore comico e perciò ci sono state delle resistenze a considerarlo un grande scrittore e basta…”. Così scriveva di Achille Campanile Umberto Eco, suo grande estimatore, che negli anni Settanta contribuì a farlo riscoprire.
Un giorno, avendo bisogno di quattrini, mi presentai allo sportello di una banca e dissi al cassiere: “Per favore, mi potrebbe prestare centomila lire?”. Il cassiere mi disse: “Ma sa che lei è un umorista”. Così scopersi di esserlo.
Achille Campanile (da un’intervista a Esercizi di memoria su RadioTre)
In una dimora borghese si festeggia in famiglia il fidanzamento della giovane Carlotta con l’Atleta, un giovane bello e spavaldo. Arriva- no dalla campagna gli zii Ada e Nicola, portando come graditissimo dono un ciambellone, un dolce tipico. Tutti i membri della famiglia cercano di tagliare il ciambellone, ma è durissimo e tagliarlo si rivela impresa ardua. Si cerca con ogni mezzo di avere la meglio sul grande dolce: vengono chiamati all’impresa anche un fabbro-ferraio, un ipnotizzatore e persino un colonnello degli Ussari con la sua spada. Alla fine il padrone di casa, padre di Carlotta, ci prova con la dinamite: salta per aria l’intero appartamento. Moriranno tutti. E il ciambellone rimarrà intatto.
Il ciambellone segna il debutto di Campanile, considerato un precursore del contemporaneo teatro dell’assurdo, come autore teatrale: nel 1925 viene messo in scena per la prima volta al Teatro degli Indipendenti di Roma insieme all’altro atto unico L’inventore del cavallo. Nella nostra riscrittura, abbiamo cercato di rimanere fedeli allo spirito dell’autore e allo stesso tempo, abbiamo inserito altri suoi brevi testi. Davvero difficile la scelta: avremmo voluto inscenarli tutti da quanto ne siamo rimasti affascinati e divertiti. Un’ultima cosa: in tutto il nonsense che portiamo in scena, forse, abbiamo trovato un po’ il senso del teatro.