QUEL CHE SO DI LEI
Donne prigioniere di amori straordinari

STAGIONE 24/25 - TEATRO VERDI DI FIORENZUOLA 09 marzo 2025 ore 20:45 Via della Liberazione – Fiorenzuola d'Arda (PC) Teatro Verdi

Donne prigioniere di amori straordinari mette in scena in forma drammatica i momenti finali della tragica vita di Giulia Trigona, zia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La Contessa Trigona sposata e madre di due figlie percorre il corridoio di una squallida pensioncina. Nella stanza 8 il giovane ufficiale che aveva lasciato l’aspetta ed è lì che verrà trovata morta, massacrata da 27 coltellate poche ore dopo. A raccontare il delitto saranno le deposizioni date al processo che saranno lette in scena ma a raccontare i “momenti fatali” che l’hanno fatta deragliare e perdersi saranno scene, ricordi, monologhi di grandi personaggi femminili che la Guerritore ha interpretato e che incarnano con la passione e il furore che solo i personaggi immaginari hanno.

Ognuna abita una stanza, ognuna di loro dirà quello che la Donna non può più dire. Il Tradimento, la Perdita, la Caduta, il Sesso… Marianne, LiubovAndreevna, La Lupa, la Signorina Giulia, Emma Bovary. Da questo mondo fatto di passioni e sofferenze che ancora ci irretisce emergono due donne e il loro “NO”. Carmen e Oriana Fallaci. È l’inizio di una nuova consapevolezza… nuove forme, nuove musiche nuovi racconti e una nuova leggerezza. Scrive Monica Guerritore: “È la liberazione dal binomio amore /morte che alla fine di quel racconto drammatico ed emotivo vorrei occupasse la scena, vorrei che emergessimo tutte dal mare fangoso dei sentimenti distruttivi attraverso musiche, corpi, movimenti che ci restituiscano una immagine e una energia nuove: forti, attente, vigili come lupi… ma leggere e potenti... nessuna Emma a correre sporcandosi nel fiumiciattolo, nessuna Signorina Giulia svilita dal cameriere, nessun corridoio dalle mura scrostate dove andare a morire con la testa spiccata dal collo. Nessun ostacolo alla realizzazione dei nostri sogni, progetti …È questo che sento. É questo che mi piacerebbe lasciare alla fine della serata. Metto in scena in forma ancora abbozzata un testo su cui ho lavorato molto negli anni. Dalla sceneggiatura di un film a un libro (alla terza edizione) ma credo fortemente nella potenza dei racconti in scena dal vivo e in un’epoca dove tutto è morto, freddo, alienato, meccanico le così come ci hanno imprigionato commuovendoci cosi ora ci possono liberare. Lasciando con tenerezza l’eco di ciò che fummo. Proviamoci...

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