Partendo da questi due concetti la scrittura scenica punta a confonderli, mischiarli, paragonarli e scambiarli attraverso immagini e azioni che si costruiscono intorno ale discipline di circo contemporaneo. Lo scopo è di stimolare una riflessione su alcune caratteristiche e peculiarità dell’essere umano.
“Quel che non ti uccide, ti ingrassa”.
La ricerca artistica - Il punto di partenza di questo spettacolo è la riflessione personale ed intima che cerca di rispondere alla domanda: qual è la mia parte maiale, e perché cerco di nasconderla? Pensiamo che nasconderla? Pensiamo che l’umano e il maiale si somiglino molto, ma allo stesso tempo, questo paragone ci disgusta. Noi invece vogliamo abbracciare questa idea.
Nella nostra società associamo il maiale con aggettivi piuttosto crudeli, lo identifichiamo come l’imbuto di tutto ciò da cui l’umano colto e saggio tende a staccarsi ed elevarsi. Noi vogliamo invece ricordare che in realtàsiamo in gran parte maiali. Si sviluppa il dualismo uomo/maiale, il conflitto interno tra umanità e bestialità, l’istinto di sopravvivenza, il terrore della solitudine o della povertà, il riconoscimento sociale. I nostri attrezzi di circo sono la corda e la ruota cyr, rispettivamente una linea e un cerchio. Questi attrezzi ben si prestano alla drammaturgia e alla creazione d’immagini, al confronto tra elementi: la natura della corda definisce un sopra e un sotto, un metaforico ponte verticale che unisce suolo e soffitto, cielo e terra, mente e corpo, etereo e mondano. La corda sarà anche l’elemento che rispecchia La cruda ascensione verso la conoscenza e la presa di coscienza che dà inizio alla trasformazione in umano. Visto di un’altra prospettiva dell’umano contro la sua parte maialesca. Perché il maiale dovrà ascendere sulla corda per poi scendere umano. La ruota Cyr è una prigione in cui l'artista del violino rimane intrappolato, perché è anche la sua condanna. La ruota domina il maiale e fa morire l’artista che era prima.
Il confronto emozionale - Uno dei capisaldi di questo lavoro è il contrasto, volutamente provocatorio tra emozioni ed Immagini. Lo spettacolo alterna immagini crude, che stuzzicano la nostra coscienza, i nostri punti deboli, ad immagini surrealiste, a volte tratte da scene quotidiane, a volte basate completamente sull’assurdo ed il comico.
Gli elementi scenografici sono concepiti a doc per creare e disfare molteplici fare molteplici universi che si incrociano e interagiscono in modo continuo. La nostra non è una storia lineare, ma, piuttosto una sequenza di immagini che come i rami di un albero, sono a se stanti, ma sempre connesse al filo conduttore che è il tronco centrale. Filo conduttore che è la dualità uomo/bestia.
La Compagnia - Come è successo a molti, il Covid e il lungo periodo di stallo, ci hanno messo a dura prova e quasi abbiamo abbandonato tutto al suo appena abbozzato incipit. Tuttavia la dea fortuna ci è venuta incontro e la compagnia torinese Fummachenduma ci ha offerto supporto ed un locale dove creare. Così abbiamo trasformato le nostre frustrazioni in benzina creativa. Va detto che alla nascita della compagnia, i due artisti fondatori erano Elia, specialista di rue cir, e Chiala, giocoliere. È stato poi, durante il periodo del Covid, nei locali di Fumachenduma, che si è aggiunto Stefano, all’inizio solo come tecnico, e poi come artista attivo e proficuo in scena. Per qualche tempo Incipit company ha contato al suo interno 3 artisti, ma recentemente Chala ha deciso di cambiare rotta di vita e la scena è rimasta in mano ad Elia e Stefano. Abbiamo dovuto riadattare il materiale e definire il nuovo percorso che avremmo dovuto fare in due, alla fine è stata come iniziare di nuovo da zero, ma questo processo ci ha affiatato e unito di più in merito a li obbiettivi dello spettacolo. La creatività è come la plastilina, hai un idea iniziale, ma fino all’ultimo non sai la forma definitiva che prenderà la tua scultura. L’aggiunta della figura del regista è stata senza dubbio la svolta più importante per il nostro lavoro. Daniela, ha una sensibilità ed un gusto artistico molto affinati, frutto del suo percorso personale ed artistico. Quando con noi ricorda i consigli e le regole sceniche di Franco Dragone, piuttosto che Giuliano Peparini e Anne Tourniè o Luca Dragone, ci rende fieri, perché è un po’ come aver vissuto con lei quei momenti emozionanti, sotto la direzione di giganti dello spettacolo. Noi siamo motivati, crediamo in ciò che facciamo e sappiamo che abbiamo intrapreso la strada giusta, come? Perché questa strada ha un cuore e per tanto merita di essere percorsa!
STEFANO CAMERATI
Nato in Rancagua del Cile nel 1992. Ha cominciato La sua formazione circense a 19 anni nella scuola di circo Elevarte CircoYoga, in Santiago, il 2013 ha partecipato nella notte di gala della Convencion nacional de circo y arte callejero in Cile. Artista vincitore della categoria aerea nel Festival di circo di La Reina (Santiago, Chile) 2016. Il 2018 si laurea come psicologo della università Diego Portales in Santiago e viaggia in ’Italia a studiare circo alla scuola di circo Flic, da cui esce con il suo numero di corda “Metrottola” (2019) che è stato esibito a la Rope meeting di Barcelona il 2019. e un progetto di spettacolo di mezz’ora “Echo” (2020). N’Italia ha cominciato a lavorare come insegnante di acrobatica aerea e circo integrale per bambini in diverse scuole di circo come la Flic, Teatrazione, La Fucina del Circo e Synergika. Ed effetuato dei workshop di corda dinamica negli spazi di circo fumachenduma (Italia 2020) Zircozaurre (Bilbao, Spagna 2022), Momentum (Atena, Grecia 2023). Il 2024 ha organizzato la prima Jam Dinamica di corda e tessuti aerei in SLIP (Italia). Come artista ha lavorato in diverse opere, come ballerino ed artista circense insieme alla compagnia di danza ed spettacoli Show Me. In collaborazione alla scuola di musical Gypsy Academy ha lavorato come acrobata aereo in The Greatest Show Man Musical Concert sotto la regia di Neva Belli al Teatro Alfiere (Torino).
ELIA BRUNO
Nato a Cuneo (Italia) il 20 maggio 1997, si approccia alle arti circensi all’età di 7 anni all’interno della scuola di circo Fuma che N’duma dove conoscerà Francesco Sgrò e la disciplina della roue cyr. terminata la scuola alberghiera, all’ età di 19 anni, frequenta la Flic scuola di circo (Torino). Spinto dall’ amore per la scena , dopo il primo anno crea Ma-Triò uno spettacolo autoprodotto di 45 minuti ( presentato a cuneo e ripetuto all’interno del mamatita festival in Sardegna insieme a Daniele Manassero e Andrea Cutrì ). terminati i tre anni di formazione finirà la Flic nel 2019 con la creazione di: ” Ambedue“ progetto personale di roue cyr. Terminata la formazione decide di dedicarsi all’insegnamento del circo e alla realizzazione di spettacoli sia come interprete che , successivamente , come autore; comincia così una lunga e duratura collaborazione con i Sonics (compagnia di circo) con i quali sarà interprete di spettacoli ed eventi che lo porteranno in Romania, Ungheria, Italia , Arabia Saudita e Emirati Arabi . Lavora inoltre ,con Francesco Sgrò e Pino Basile, come interprete all’interno dello spettacolo : ”Nel Tempo” prodotto da: ” SpellBound dance” Company. In collaborazione con la scuola di musicall: ”Gipsy Accademy” lavora come interprete ed artista di Roue Cyr alla realizzazione di: ”The Greatest Show Man“ andato in scena al Teatro Alfieri di Torino sotto la regia di Neva Belli.
DANIELA VAIRO
Inizia la sua carriera come ginnasta, partecipa ai campionati del mondo di Indianapolis e si qualifica per le olimpiadi di Barcellona. In seguito studia, danza classica e contemporanea, recitazione e canto.
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