Dalla Classe all'Orchestra caso virtuoso allo studio dell’Università di Padova
Il team Mind4Childern di Daniela Lucangeli realizzerà una ricerca scientifica per valutare l’impatto del progetto che ha portato alla costituzione dell’Orchestra CinqueQuarti. Al via interviste e colloqui con alunni, docenti, maestri di musica e genitori.

Uno studio per valutare l’impatto sul territorio di “Dalla Classe all’Orchestra", un progetto al centro di un Bando triennale della Fondazione di Piacenza e Vigevano per promuovere lo sviluppo del talento musicale, per favorire l’inclusione sociale e prevenire dispersione scolastica e disagio giovanile e che ha portato alla costituzione ufficiale, lo scorso anno, dell’Orchestra Cinque Quarti.
Argomento della ricerca, che prende avvio in questi giorni a cura di Mind4Children, spin-off dell’Università degli Studi di Padova, è indagare gli effetti - a breve e medio termine - sul benessere, sull’apprendimento e sulle abilità sviluppate nei laboratori orchestrali delle scuole piacentine che fanno parte della rete guidata dal IV Circolo Didattico e, nello specifico, dalla Scuola Caduti sul Lavoro.
Un’analisi preliminare, condotta raccogliendo il feedback qualitativo dalla scuola capofila, già aveva evidenziato come la musica sia in grado di portare benefici significativi agli alunni, anche considerando che la sperimentazione in orario curricolare dei laboratori di pratica strumentale collettiva avviene in contesti multietnici e con caratteri di fragilità sociale e culturale.
Non a caso ad analizzare i risultati è impegnata Mind4Children: una comunità fluida di scienziati, ricercatori, specialisti, insegnanti, educatori che sostiene e promuove la ricaduta della ricerca scientifica in azioni a servizio del potenziale umano e che nasce dall’idea di “Scienza Servizievole” di Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova e autrice di numerosi contributi di ricerca e di interventi nell’ambito dell’apprendimento. A supervisionare il progetto di ricerca piacentino sarà la stessa Lucangeli che, oltre ad essere una affermata studiosa, per la sua esperienza internazionale, il carisma come divulgatrice e le sue idee in tema di didattica innovativa, è un personaggio molto conosciuto nel mondo della scuola.
«Il tema valutazione d’impatto è per noi determinante al fine di conoscere gli effetti delle azioni che sosteniamo e promuoviamo come Fondazione - commenta il presidente Roberto Reggi -. Ci fornisce indicazioni sul nostro operato e sulle linee strategiche da seguire per realizzare interventi che colgano il segno, intervengano sulle criticità e siano davvero incisivi sullo sviluppo del territorio e della comunità anche a medio e lungo termine. La sperimentazione della didattica musicale anche come strumento di integrazione e inclusione è in atto da tempo sul nostro territorio, grazie alle intuizioni, all’impegno e ai progetti di tanti insegnanti e dirigenti scolastici illuminati, che la Fondazione ha sostenuto con una convinzione sempre maggiore. Una ricerca come questa, gestita da un partner all’avanguardia come il gruppo della professoressa Lucangeli, è l’occasione straordinaria non solo per dare un fondamento scientifico a un lavoro di anni, ma soprattutto per accrescere il suo valore e porre le basi perché questa bellissima esperienza possa divenire un modello e una prassi di riferimento ben oltre i confini di Piacenza».
«In un contesto complesso ed eterogeneo come il nostro, la musica si è dimostrata in questi anni uno strumento davvero straordinario non solo di aggregazione e inclusione- sottolinea la dirigente scolastica del IV Circolo didattico Simona Favari - ma anche di potenziamento di tutti gli ambiti cognitivi e socio-emotivi; lo abbiamo constatato in tanti, e risulta evidente anche solamente assistendo alle emozionanti esibizioni dell’Orchestra CinqueQuarti, che sono il culmine di anni di impegno. Questa ricerca aggiunge un tassello fondamentale al nostro percorso: con indagini qualitative e quantitative che si svilupperanno su un arco di tempo di tre anni potremo indagare ciò che fino ad ora abbiamo apprezzato solo con l’esperienza. I temi dell’indagine saranno molteplici, oltre a verificare come la pratica della musica a scuola possa generare benessere, relazione e integrazione, si lavorerà anche sui suoi effetti per lo sviluppo cognitivo: dalla memoria alla capacità di apprendimento, dall’intelligenza emotiva alle facoltà di comunicare ed esprimere emozioni».
LA RICERCA. Il percorso di analisi e valutazione prevede due fasi: la prima, denominata Fotografia del percepito, è quella che sta partendo in questi giorni. Tramite questionari, interviste e focus group si indagherà sulla percezione del cambiamento, coinvolgendo genitori, insegnanti e studenti che prendono parte alle attività orchestrali da almeno due anni. Saranno approfonditi i cambiamenti percepiti in diversi domini dello sviluppo, connessi alle abilità emotive, sociali, comunicativo-linguistiche, così come alle funzioni esecutive (attenzione, memoria di lavoro, pianificazione, inibizione), alla performance e frequenza scolastica, al benessere e adattamento generale. L’analisi dei dati che si stanno raccogliendo è prevista a partire da giugno.
La seconda fase, Valutazione di efficacia e d’impatto, è finalizzata a determinare l’efficacia dell’inserimento dell’attività orchestrale all’interno del curriculum scolastico, rilevando e monitorando i cambiamenti nel tempo sugli alunni di scuola primaria. Gli aspetti che si sceglierà di approfondire dipenderanno dagli esiti della prima fase. A titolo di esempio, per confermare o arricchire i risultati presenti nella letteratura scientifica di riferimento, la ricerca prevede di concentrarsi su Warm-cognition ed emozioni sperimentate a scuola: benessere, ansia scolastica, resilienza, regolazione emotiva; autoefficacia, definita, cioè, come la percezione di riuscire in un compito, strettamente correlata alla prestazione effettiva e alla sensazione di benessere soggettivo dell’alunno; autostima; clima di classe, che è in grado di prevenire la dispersione scolastica; abilità prosociali, che ci portano ad entrare in relazione con gli altri e ad aiutarli in caso
di difficoltà; funzioni esecutive (attenzione, memoria di lavoro, pianificazione, inibizione, etc.); quoziente d’Intelligenza generale (QI); rendimento e frequenza scolastica; risultati delle prove INVALSI.
Gli studenti coinvolti nella ricerca saranno seguiti per una durata di tre anni. La ricerca farà un approfondimento specifico sui bambini con vulnerabilità dello sviluppo, indipendentemente dall’età o dalla classe frequentata. Si vuole capire che benefici porta l’attività orchestrale ai bambini con Disturbo dello Spettro dell’Autismo, con difficoltà emotive e comportamentali, con ADHD e con altri Bisogni Educativi Speciali.
IL PROGETTO. “Dalla Classe all’Orchestra” è una rete che si compone di quattro scuole primarie, due Istituti Comprensivi e una scuola secondaria di I grado, tutte del territorio piacentino. Capofila della rete è il Quarto Circolo Didattico di Piacenza che, grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, porta avanti il progetto ormai da diversi anni. I fondamenti didattici del progetto arrivano da “El Sistema”: il Sistema Nazionale delle Orchestre Giovanili e Infantili del Venezuela fondato da José Antonio Abreu. Un modello didattico che mette al centro la musica, intesa come strumento funzionale all’apprendimento e al benessere dello studente. “El Sistema” prevede un sistema di educazione musicale pubblica, diffusa e capillare, con accesso gratuito e libero per studenti di tutti i ceti sociali.
La rete “Dalla Classe all’Orchestra” ha tradotto nel contesto scolastico italiano i principi del “Sistema” venezuelano, con il determinante contributo di Jhonny Gomez, proveniente da quella esperienza, fondatore del Coro Manos Blancas e oggi direttore artistico del progetto piacentino. Grazie al progetto, gli studenti di scuola primaria e secondaria di I grado hanno accesso gratuito alle attività musicali, orchestrali e corali, realizzate sempre in contesti collettivi e inserite in modo significativo nel piano formativo e didattico della scuola. Accanto ai laboratori musicali, le altre attività curricolari, condotte dagli insegnanti, sono curvate in modo interdisciplinare e trasversale attorno alla musica.




