Piacenza, la città che cambia nelle foto di Cravedi

Piacenza, la città che cambia segue l’anteprima inaugurata nel settembre scorso presso il Politecnico di via Scalabrini, all’ex Macello: lo stesso luogo ritratto nelle immagini è uno dei casi di rigenerazione urbana esemplari.

La mostra a Palazzo Rota Pisaroni è anche il secondo capitolo di un omaggio all’opera del fotografo piacentino, iniziato nel 2022 sempre su iniziativa della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con l’antologica Prospero Cravedi fotografo - Tempi e volti di una comunità. Dagli anni 50 agli anni 70.

LE SEZIONI DELLA MOSTRA. Il percorso espositivo si articola in diverse sezioni: Un’idea di città rende conto dell’intenso lavoro del fotografo, nel 1977, sull’urbanistica di Piacenza; Fuori porta, è una indagine intorno ai margini della città, i luoghi del loisir, ma anche i margini sociali; Dalla cattedrale al sarcofago riassume la vicenda della centrale nucleare di Caorso; I frati, le suore, la gente ha origine dalle storie intorno all’ex Convento Santa Chiara e all’ex Caserma della Neve, con fotografie che restituiscono le recenti trasformazioni di quegli edifici storici. E, ancora, Coltivare la città restituisce le aree investite dal cambiamento del territorio nel secondo dopoguerra, come gli Orti Degani; Lo sport in città, tra declinazioni amatoriali e professionali, è la cronaca sportiva sullo sfondo di luoghi urbani e non; Uno nessuno centomila è la comunità e il suo agire nella quotidianità o in occasioni memorabili; Ci vediamo ripercorre i luoghi e i modi della socialità e degli incontri; infine, L’arte abitata ripercorre le differenti fruizioni della cultura.

L’INAUGURAZIONE. Il via ufficiale si è tenuto nel salone d’onore di palazzo Rota Pisaroni, alla presenza di Roberto Reggi e Mario Magnelli, presidente e vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano;  Dario Zaninelli, prorettore delegato per il Polo Territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano;  Michele Roda, architetto, docente di progettazione al Polo Territoriale di Piacenza  del Politecnico di Milano; Paolo Barbaro, responsabile della Sezione Fotografia del Centro Studi e Archivio  della Comunicazione dell'Università di Parma, curatore della mostra. Al termine si terrà un rinfresco.

L’archivio del fotografo Prospero Cravedi (Piacenza 1935-2015), presenta un nucleo di stampe, oltre un milione di immagini negative, ed è il frutto di una vita di lavoro, il racconto appassionato e appassionante di un pezzo importante del Novecento piacentino, italiano, ma soprattutto di un’idea di umanità che non ha confini. Un Archivio la cui sistemazione, conservazione, valorizzazione è stata avviata dalla famiglia, da Angela Cravedi e dai figli Gianni ed Ettore che proseguono l’attività del narrare per immagini.